can't catch my breath to speak

05 • i'll make your life a living hell
Quella mattina sul van dei time bomb tirava una brutta aria. La sera precedente i the summer set avevano rubato loro ben 3 brani, cosa che faceva innervosire tutti quanti, e sam da sdraiata sul divano controllava su twitter le novità ed i commenti delle fans riguardo il concerto. – eii eii rossa! – salutò alex entrando con in mano una busta di plastica – cos’hai comprato? – chiese sam non distogliendo lo sguardo dallo schermo del suo blackberry – cibo, visto che david è un maiale e si è finito tutti i miei biscotti preferiti! – disse alex iniziando a mettere a posto nella credenza le due confezioni. – o mio dio! – urlò sam alzandosi di colpo dal divano – si, lo so che è traumatico, infatti .. – alex non riuscì a finire la frase che sam la zittò iniziando a gesticolare – zitta e vieni a vedere – le ordinò, e così la bionda la raggiunse iniziando a leggere ad alta voce ciò che avevano scritto i the summer set sul loro account twitter – ci stiamo divertendo davvero tanto in questo tour, e per questo ringraziamo anche le nostre nuove amiche dei time bomb - sam fece scorrere la pagina più giù, e sotto i loro occhi si aprì una foto di john, stephen, brian e josh con in mano la biancheria delle ragazze.
The summer set uno, time bomb zero.
– io li uccido – disse alex sorridendo, faceva sempre così quando si agitava o arrabbiava, lei non iniziava ad urlare come faceva sam, no, lei iniziava a ridere o sorridere. Sam chiuse twitter e sbloccò la tastiera del cellulare, e dopo esserselo infilato in tasca scese dal van per dirigersi a quello dei ragazzi. Alex la seguì con lo sguardo fino a che non entrò nel tour bus dei ragazzi che aveva i vetri oscurati, e da lì non vide più niente. Seguirla sarebbe stato inutile, quando sam voleva sclerare era meglio lasciarla sfogarsi, poi sarebbe stata meglio.
Quando sam spalancò la porta del bus dei ragazzi, trovò josh e brian a parlare sdraiati sul divano, mentre john e stephen stavano armeggiando sul piano della cucina. – cos’è, state nascondendo il mio reggiseno? O forse le mutande di alex? – chiese sam e brian alzò lo sguardo – di cosa stai parlando, rossa? - chiese josh non capendo la scenata della ragazza – chiedilo ai tuoi amici ladri di biancheria cosa c’è – rispose sam fulminando prima il minore e poi il maggiore dei gomez. – cosa avete combinato voi due? – chiese brian sbuffando. se nella band c’era qualcuno che combinava danni, quelli erano sempre stephen e john. Si vede che i due essendo fratelli avevano anche un certo talento a cacciarsi nei guai insieme! – niente, abbiamo solo ringraziato le ragazze, ma si vede che non sono molto per le dimostrazioni d’affetto – rispose john cacciando un sorriso provocatorio verso la rossa che lo afferrò e lo restituì con uno sarcastico. – come siete stati carini, dire indirettamente che siamo delle troie davanti al mondo intero è proprio una bella dimostrazione d’affetto, si – disse sam dando una botta per la rabbia alla scatola di cereali che erano sul piano, facendoli cadere a terra. – aspetta. Io li conosco questi – disse guardandoli bene – sono i cereali di alex! – urlò riconoscendoli, e tutti fecero finta di niente – perché sono qui? – chiese sam passando lo sguardo su tutti ed infine si andò a posare su brian che fece spallucce – ieri è venuta qui e abbiamo visto un film – rispose semplicemente – e io ieri sera sono andata al pub con josh – commentò sam iniziando a pensare, e a collegare tutte le informazioni che aveva accumulato in quei pochi minuti – e il tweet è di ieri sera all’una di notte – annuì, per poi guardare i due biondi sul divano. Ora aveva capito, i due biondi avevano il compito di distrarre le ragazze, mentre i fratelli gomez andavano a rubare la loro roba. – voi due stronzi. – disse in un sussurro facendo una smorfia di disgusto – vi eravate organizzati. Ma che bravi! – disse alzando le braccia al cielo e john iniziò a ridacchiare – bene.. – continuò per poi dirigersi verso la porta del bus da cui era entrata poco prima – ma, sappi john che ride bene chi ride ultimo – disse sam per poi sorridere pensando già al suo piano malefico di vendetta.
Per tutti era ora di pranzo, così alex e sam ne approfittarono per mettere in atto il piano di vendetta della rossa. – come hai avuto le chiavi? – chiese alex – come se quelli chiudessero la porta a chiave, ma per per piacere! – rispose sam e dopo essersi date il cinque le due entrarono nel bus dei the summer set. – cavoli, non si vede nemmeno il pavimento! – commentò alex notando il disordine che c’era lì dentro – ok bionda, facciamo veloce – disse sam iniziando a ridacchiare, e alex annuì per poi dirigersi verso il guarda roba dei ragazzi – la prossima volta mi porto i guanti da chirurgo! – urlò alex dopo aver buttato l’ultimo paio di mutande dei ragazzi dentro la lavatrice che sam aveva programmato per fare un lavaggio completo. – non ci sarà una prossima volta, dopo questa non romperanno più! – rispose sam buttando dentro un paio di calzini rossi rubati di nascosto dal cassetto di blake – credo che si arrabbierà più blake per il calzino che i ragazzi – rispose alex iniziando a ridere. La risata delle due fu interrotta dal rumore di passi e poi le voci dei the summer set che si facevano sempre più vicine. Sam e alex non sarebbero potute uscire dalla porta anteriore come se niente fosse, o i ragazzi avrebbero fatto troppe domande, e di certo non potevano nemmeno uscire dalla porta posteriore, perché non c’era! – svelta, dentro! – disse sam gesticolando, e poi le due si nascosero nelle cellette dei ragazzi chiudendo le tendine laterali per non farsi vedere. - allora, qual è la scaletta di stasera? – chiese stephen prendendo una bottiglia di birra per poi buttarsi sul divano, brian gliela tirò e poi sbadigliò - imparala gomez, è sempre quella – disse. – dove sono i miei occhiali da sole? – chiese john guardandosi intorno – josh, me li hai rubati te? – - no, mi fa schifo mettere ciò che metti te! – disse josh facendo una smorfia, ma per il tono di voce che usò fece sorridere sam che in quel momento non poteva ridere. – è finita la birra, jobe? Andiamo a fare rifornimento? – chiese stephen buttando la bottiglia di vetro che si era finito – ovviamente – rispose josh, e i due lasciarono il van. Per loro sfortuna le ragazze non potevano ancora uscire dai loro nascondigli perché brian e john erano ancora presenti. – non trovo i miei fottutissimi occhiali! – urlò john e brian sbuffò – hai visto sul letto? Di solito butti tutto lì – consigliò brian che in quel preciso istante fu maledetto mentalmente da entrambe le ragazze, visto che non sapevano in che celletta erano, ma speravano davvero con tutto il cuore che non fosse stata di john. Quando il moro spostò la tendina che chiudeva la sua celletta, non si sarebbe di certo aspettato di ritrovarci samantha james al posto dei suoi occhiali da sole, ma di certo non si poteva dire che la sorpresa non gli fosse piaciuta. – se volevi fare una partita a scopa con me bastava chiedere – disse in tono beffardo john, accompagnando il tutto con un sorriso malizioso. Alla frase dell’amico brian si alzò affacciandosi per vedere con chi stesse parlando – penso che stasera l’unico gioco che farai sarà solitario – rispose sam spingendo lontano il ragazzo per poi alzarsi. Alex iniziò a ridere come una matta alla risposta dell’amica, e poi uscì anche lei dal suo nascondiglio – ma quante siete? – chiese john sbarrando gli occhi – sempre e solo due – rispose alex per poi indicare il letto da cui era appena uscita – di chi è? – chiese sorridendo – di brian, perché? - - così – rispose facendo spallucce mentre sia il biondo che il moro la guardavano con un sopracciglio alzato. – che diamine ci facevate qui? – chiese brian – vi basta sapere che non stavamo rubando la vostra biancheria?! – rispose sam incrociando le braccia – potremmo riavere la nostra? Sapete com’è, ci serve – rispose alex – con noi no – disse brian beccandosi un occhiata fulminea che lo zittò immediatamente in caso avesse voluto continuare la frase – in verità volevamo tenerla come ricordino – rispose meglio john sorridendo e la rossa roteò gli occhi arrendendosi all’idea che non gli avrebbero mai restituito ciò che volevano. Quando si sentì il bip che segnava la fine del lavaggio, le due si scambiarono uno sguardo d’intesa e poi sorrisero compiaciute – cosa sono quegli sguardi e sorrisi? – chiese john passando lo sguardo da una all’altra – niente, dobbiamo andare! – rispose alex e sam annuì, così corsero fuori dal van lasciando i due a farsi domande sul loro strano comportamento.
The summer set uno, time bomb uno. ora si che era patta!

06 • when it's broke it's perfect
Sam camminava accanto a blake che continuava a raccontarle di come era riuscito ad ottenere il numero di una ragazza, alla festa dopo il concerto della sera precedente. La rossa però quel giorno era particolarmente distratta, aveva la testa tra le nuvole e non riusciva a capirne nemmeno il perché. – sam? Sam! Mi ascolti? – chiese il moro passandole una mano davanti alla faccia – no, ho perso il filo del discorso a quando mi hai detto che si chiama allie ed è bionda. uguale, è una barbie! – commentò la ragazza facendo spallucce mentre l’amico sospirò rinunciando all’idea di convincere sam che non tutte le bionde del pianeta sono delle barbie. e, se un minuto prima sam era in piedi che camminava tranquillamente, un minuto dopo si ritrovò a terra con jess sopra – jessica? Che cazzo? – urlò mentre la mora si scusava – ah! ah! Eccoti! – una terza voce si unì a loro, sovrastando la risata di blake – sei morta bowen! – urlò david, per poi svuotare la bottiglia di acqua gelida che aveva in mano addosso alla ragazza, bagnando però anche sam che urlò. Non essendo poco lontano dai van, alex si affacciò notando la scena, unendosi alla risata di blake che era aumentata a dismisura. – chi è che sta facendo lo spogliarello? – urlò josh affacciandosi – spero sia la rossa – commentò john ridacchiando, mentre brian gli poggiò una mano sulla spalla scuotendo la testa come a dire ‘sei un caso perso amico’. – e se fosse la bionda? – scherzò stephen spalleggiando il fratello, beccandosi una fulminata da parte del cantante. Era stephen gomez che non perdeva tempo a stuzzicare il biondo, ed era brian dales che non perdeva nemmeno un minuto per fulminarlo. – jessica! – urlò alex e la mora si voltò in direzione della bionda che le lanciò una bottiglia di plastica, jess l’afferrò e non perse tempo per bagnare david davanti a lei. – così impari, stronzo – disse divertita dopo aver svuotato completamente la bottiglia addosso al ragazzo. Dal lato dei the summer set si alzò un ‘ooooh’ generale, mentre si godevano la scena neanche fossero a teatro. – bene, e ora che avete bagnato anche me, povera vittima innocente. Mi spiegate perché vi stavate facendo i gavettoni? – chiese sam scuotendo la testa spostando i capelli e schizzando le persone vicino. – io.. noi.. – david e jess si scambiarono qualche sguardo, e poi mentre lei abbassò la testa legandosi i capelli bagnati, lui si grattò la testa - ..ecco, non me lo ricordo più – disse facendo spallucce. – bene, e ora che vi siete fatti la doccia, che ne dite se vi asciugate e cambiate, così arriveremo in orario per l’intervista radiofonica? – disse alex annuendo e jess si battè una mano sulla fronte – cavolo è vero, me l’ero completamente dimenticata! – rispose jess sbuffando – ok, ci vediamo tutti qui tra mezz’ora massimo – annunciò blake, per poi sparire nel suo tour bus assieme alle ragazze e david.

- allora, come ci si trova a dover dividere un intero tour, con un'altra famosa rock/pop band? – la voce acuta dell’intervistatrice stava iniziando a dare sui nervi ad alex, che infatti non aveva ancora spiccicato parola dopo essersi presentata assieme alla sua band, per evitare di rispondere male. Un’altra cosa che non migliorava per niente la situazione, erano i sorrisetti e le battutine che la giornalista scambiava con il cantante dell’altra band. – abbiamo imparato a conviverci, all’inizio era abbastanza frustante, ma ora.. siamo diventati tutti buoni amici – disse sam, tralasciando però che erano più i momenti in cui si volevano uccidere tra di loro, che quelli in cui andavano d’accordo. – amici certo – riprese la ragazza – e vediamo un po’, chi ha legato di più con chi?! – chiese interessata. – ooh, assolutamente jess e david! – commentò john con un sorrisetto furbo mentre i due chiamati in causa urlarono all’unisono un – che cosa?! No! – stephen iniziò a ridacchiare, trasportando anche sam e josh. - interessante, ma a me sono arrivate notizie diverse! – sorrise falsamente la ragazza puntando lo sguardo su sam che alzò un sopracciglio, non sapendo davvero cosa volesse dire – abbiamo saputo, che te e josh siete andati ad un famoso pub l’altra notte, samantha. – disse la mora con un espressione di chi la sa lunga. – oh si, ma siamo solo amici – rispose lei capendo dove volesse andare a parare la ragazza. – certo, peccato che le nostre foto la dicono diversamente – disse la mora, per poi spostare il monitor del computer verso la rossa. – cosa? no, no. Quella non sono io – rispose sam – fans in ascolto, per capire di cosa stiamo parlando, potete trovare tutte le foto di sam e josh al pub sul nostro sito. per altre news, ci sentiamo la settimana prossima. Un saluto da radio a r i z o n a! – la squittente voce della giornalista si spense, nel preciso istante in cui si spense anche la lucetta rossa che segnava la fase di registrazione. – finalmente! – disse tirando un sospiro e levandosi le cuffione dalle orecchie – rosalie, scusa, ma quella nelle foto non sono io! – continuò ad insistere sam indicando lo schermo del computer e la mora fece spallucce – forse si o forse no, a me non importa cara – rispose rosalie bevendo un sorso d’acqua dalla sua bottiglietta – a te no, ma a me si! sono foto fatte al buio, non si distingue nemmeno il colore di capelli delle tipa lì! Certo, quelli di josh si riconoscono perché sono fluorescenti alle luci del pub, ma questo non.. – sam iniziò a parlare a macchinetta, ma fu interrotta dalla ragazza che alzò una mano – ascolta cara, io sono una giornalista, riferisco ciò che il mio superiore mi comanda di dire, non ho parola in questo campo – rispose alzandosi dalla sua sedia girevole – e così, se il tuo superiore ti ordinasse di dire che i the summer set sono una band di froci, tu lo faresti? – chiese alex stupita, mentre i ragazzi dell’altra band borbottavano qualcosa. – già, mi pagano per questo – rispose rosalie annuendo – ti pagano anche per mandare sorrisini a brian, oppure questo è per un extra? – domandò acidamente alex.
Sui volti delle due comparvero due tipi di sorriso diverso. Su quello di alex, si fece largo uno dei suoi sorrisi da stronza migliori, mentre su quello di rosalie comparve un sorrisetto furbo e impaziente di annunciare al mondo un nuovo schoop.
- comunque, sai vero che smentiremo le voci?! – disse deciso john, attirando lo sguardo di tutti – fate pure – rispose la mora per poi prendere un foglietto di carta e scriverci sopra qualcosa – io devo andare ora, e sarei grata se anche voi usciste dallo studio – disse lasciando il foglietto proprio davanti a brian – alla prossima, è stato un piacere! – e dopo un ultimo sorrisetto uscì dallo studio, lasciando tutti quanti senza parole.

07 • my sanity is in the passenger seat
- oh fantastico! Ora mezzo milione di fans si pensa che mi faccio joshua – disse sam sbuffando e alzando le braccia al cielo. – non che ti dispiaccia! – commentò david beccandosi un cuscino in faccia – parla lui che fa le scappatelle con jessica – disse alex da dietro il piano della cucina, alla quale arrivò in faccia lo stesso cuscino, ma lanciato da david che era sdraiato sul divanetto. – eii band – urlò blake entrando nel van, al che alex gli tirò il cuscino – cosa ho fatto per meritarmi ciò? – chiese alzando il cuscino – niente, dovevo finire la catena – rispose la bionda posando nella dispensa la scatola di cereali. – comunque volevo dirvi che jobe ha scritto su twitter e avvisato altri siti che la ragazza nelle foto non è sam – disse blake sedendosi accanto a david, mentre sam tirò un sospiro di sollievo – bene, almeno adesso non ci sono più ragazzine assetate del mio sangue – tirò un sospiro di sollievo la rossa – sai vero che le nostre fans non sono vampiri?! – risi john facendo ingresso nel tourbus dei time bomb. – cerchi qualcosa? – chiese la rossa alzando un sopracciglio, riferita al fatto che era lì – si, la nostra band di supporto – rispose il moro facendo segno di seguirlo, e dopo un occhiata di fuoco da parte di sam che non era molto d’accordo ad alzarsi dal divano, scese dal tour bus seguito dai ragazzi della band. Davanti ai loro occhi i tss stavano armeggiando con gli amplificatori e le casse per chitarre e batteria. – ma che cavolo? – chiese alex non capendo davvero cosa stessero facendo, vedendo josh che le tirò un cappello nero – tieni, lega i capelli, fidati – rise per poi tornare dal resto della sua band – john, cosa state facendo? – chiese sam notando brian e stephen impegnati a portare due casse piene di bombolette sprai bianche – è una specie di tradizione – rispose il moro spiegando però niente – ogni anno stampiamo sulle nostre casse il simbolo della band – aggiunse per poi passare alla rossa un cappello uguale a quello che josh aveva lanciato ad alex. – e allora? – chiese david – e allora, visto che tanto voi non avevate nulla di meglio da fare nel van, ci aiuterete – disse brian come se fosse la cosa più banale del mondo, arrivando e lanciando al suo compagno di band una bomboletta – ovviamente – commentò alex storcendo il naso visto che con la creatività e lavoretti di quel genere era davvero negata – oh andiamo, sarà forte – sorrise blake dando il cinque a john che approvava l’entusiasmo del moro. – legate i capelli, a meno che non li vogliate del colore di joshua – scherzò jess che era già pronta con una bomboletta in mano ed i capelli raccolti nascosti sotto il cappello – la gente normale va dal parrucchiere, io invece ho le bombolette – disse josh facendo sbloccare alex – ma, davvero? – chiese credendo a quella storia, beccandosi così uno schiaffo sul braccio da parte di sam mentre tutti ridevano – che c’è, poteva essere vero! – rispose facendo spallucce per poi legarsi i capelli in una coda alta.

- john no, non ci provare. ti ammazzo! – urlò sam mentre correva dalla parte opposta del moro che le puntava una bomboletta addosso – che bambini – sbuffò alex per poi sentire il rumore dello sprai e un freddo allucinante percorrerle la schiena, e capì di essere stata colpita – chi cazzo? – urlò alzandosi di scatto dall’amplificatore sul quale era seduta – dales, sei morto! – urlò afferrando una bomboletta buttata a terra – ammettilo, è più artistica ora – rise brian rivolto alla camicia nera che indossava la ragazza, che adesso si ritrovava macchiata da una vernice indelebile. – sei in trappola, james! – disse john avvicinandosi con passo lento a sam che era finita con le spalle contro il tourbus, visto che se non si fermava per riprendere fiato sarebbe crollata correndo per scappargli – pausa – ansimò con il fiatone portando una mano in avanti – cosa? in guerra non ci sono pause – rispose john sorridendo furbamente, per poi prepararsi a colpire la rossa, ma quello che si ritrovò colpito fu lui, che cadde a terra visto l’impatto con jess che correndo cercando di sfuggire a david urtò il moro – cazzo john, sei sempre in mezzo – urlò la mora per poi trovarsi la maglia da verde a bianca – stronzo – riuscì a dire tra una risata e l’altra, quando david finì di rovinarle l’abbigliamento. – eii ragazzi, venite a vedere che capolavoro! – urlò stephen attirando l’attenzione di tutti più che altro per i calzoni macchiati all’altezza del cavallo, facendo nascere tra i quattro una sonora risata – avevi detto che non si notava! – sbraitò il maggiore dei gomez verso alex che fece spallucce – bhè, tecnicamente, se chiudi un occhio, e poi.. – non riuscì a finire la sua frase, che sentì uno spruzzo dietro di se e saltò – cazzo brian, hai finito? – sbraitò voltandosi verso il biondo che non era uscito vittorioso da quella guerra a suon di spray, visto che anche lui aveva la maglia e i calzoni macchiati – no – disse spruzzandole un ultima volta all’altezza della pancia – ora si – annuì trionfante con un sorriso stampato in faccia – stephen, riprenditi! cosa dovevamo vedere? – chiese sam avvicinandosi al moro che annuì e poi fece segno agli altri di seguirlo, e così tornarono al punto di prima – jobe, spostati! – ordinò lui, e così il biondo ossigenato si spostò, mostrando loro tutti gli amplificatori marchiati con lo stemma che della band, lo stesso stemma che aveva realizzato stephen in persona. – ma sono stupende – disse alex soddisfatta del lavoro che anche loro avevano fatto, visto che non erano stati tutta la giornata a giocare, anzi, avevano speso più tempo per decorare le casse che per cazzeggiare. – visto? se non vi avessimo fatto uscire dal vostro bus, sareste rimasti ad annoiarvi a morte, anziché passare un bellissimo pomeriggio con noi – si vanto brian – disse mr egocentrico – commentò sam facendo ridere alex, mentre entrambe venivano fulminate dallo sguardo di brian – ottimo lavoro ragazzi – commentò dylan arrivando alle spalle dei ragazzi – grazie boss – rispose jess sorridendo – ora però andate a ripulirvi e cambiarvi che tra meno di due ore avete un meet e poi concerto – ordinò dylan alzando un dito e tutti annuirono, mentre prendevano due strade diverse per salire ognuno sul proprio tourbus.